mercoledì 22 febbraio 2012

Ci ha lasciato in eredità anche questo regalo (ma se sabato lo condannassero...)

Secondo quel covo di pericolosi bolscevichi anonimi che è la Corte dei conti, oggi è più difficile perseguire la corruzione e i corrotti. E questo grazie a una legge ad personam, una delle tante che ci ha graziosamente lasciato in eredità il miglior capo del governo degli ultimi 150 anni. Più precisamente il lodo (ma definirlo tale è improprio, come i più attenti sapranno) di tre anni fa del pdllino Maurizio Bernardo che inibisce o quasi la possibilità di chiedere i danni di immagine ai funzionari pubblici "infedeli". Lo ha detto il procuratore generale lombardo Antonio Caruso, inaugurando il nuovo anno giudiziario. La ragione occulta del provvedimento era, come al solito, quella di trarre dagli impacci il Cav., alle prese con bunga bunga, escort e telefonate improprie alle questura, che qualche piccolo danno di immagine al Paese forse l'hanno dato (ormai quando andiamo all'estero in vacanza o per motivi di lavoro o comunque conosciamo delle persone queste ci chiamano in qualsiasi modo tranne che col nostro nome di battesimo: ai tradizionali pizza, mafia, mandolino, Mario si sono aggiunti gli appellativi non proprio simpatici di "Schettino" e "Berlusconi"). Non vanno dimenticate, per restare in ambito Pdl, nemmeno le consulenze d'oro della Moratti, all'epoca personaggio chiave per mantenere il controllo di una città simbolo del berlusconismo rampante, la Milano da bere del mariuolo Mario Chiesa. Poi le cose non sono andate esattamente come Silvio aveva preventivato. Aproposito, poverino, non gliene sta andando una bene, ora è stata anche respinta la ricusazione dei giudici... il 25 febbraio prossimo potrebbe essere il giorno della sentenza, e se dovesse andare come spero, proporrei di farla diventare festa nazionale della liberazione dal nano malvagio, aggiungendola al 25 aprile e al 1° maggio, se Tremonti non ha nulla in contrario... oops, ma il divin Giulio non conta più niente, ma come dispiace. Si spera a questo punto che il richiamo non cada invano e che la legge in questione sia abrogata (ebbene sì, qualcuno ne sarà sconvolto ma esiste anche questa possibilità, quella di cancellare le brutte leggi, magari bisognerebbe usarla più spesso) dall'attuale governo, se davvero si vuole dare un segnale di discontinuità rispetto a un passato che ci ha portato a diventare la barzelletta dell'Europa, e non solo. Nell'attesa, lo champagne è in frigo aspettando la sentenza di sabato con moderato ottimismo...

lunedì 13 febbraio 2012

Questa immagine fa venire i brividi


L'uomo nell'immagine non è un pericoloso black block, un teppista o un giovane scapestrato e nullafacente dei centri sociali. Il suo nome è Manolis Glezos e ha quasi 90 anni. Si tratta dell'uomo che, sprezzante del pericolo, nel 1941 durante l'occupazione nazista salì sull'acropoli per tirare giù il vessilo nazista. Un gesto che ridiede speranza al popolo greco durante un periodo durissimo. Nonostante le immagini risalgano a due anni or sono (e non a poche ore fa, al contrario di quello che ha sostenuto il Pompiere della Sera in un suo articolo per fare del facile sensazionalismo) fa sono sempre attuali, dato che Glezos era a manifestare con tutti gli altri, più arzillo e incazzato che mai, ieri sera a piazza Syntagma. Il partigiano è stato anche ricoverato in ospedale per qualche ora, ma a mezzanotte aveva raggiunto Theodorakis (altro personaggio simbolo nella lotta alla dittatura dei generali) e tutti gli altri. Qui c'è il video dell'aggressione e qui un articolo del marzo 2010 che testimonia come il quotidiano diretto da Ferruccio De Bortoli, non premurandosi di verificare le fonti, abbia preso un abbaglio. La sostanza però, come detto, non cambia moltissimo. Comunque la si pensi sulla necessità dei provvedimenti durissimi (forse troppo) presi dal governo greco per evitare la bancarotta e un ritorno (come dice Scalfari nel suo ultimo editoriale fiume) pieno di incognite alla dracma, la vitalità, la forza, la nobiltà, il coraggio, la volontà di non piegarsi alle ingiustizie e ai potenti di ogni epoca di questo signore, questo eroe sono esemplari e commoventi.